DI MARCO DEGL’INNOCENTI
MONACO DI BAVIERA – I cimiteri tedeschi sono molto diversi da quelli italiani. Soprattutto quelli nelle città: appaiono come grandi parchi, con prati verdi curatissimi, ombreggiati da alberi a latifoglie, i cipressi quasi non esistono. Le tombe sono per lo più interrate. Le lapidi con o senza croce piuttosto semplici. Poche le sepolture monumentali, comunque di dimensioni ridotte rispetto alle nostre. Pressoché sconosciuti i grandi, tetri, “colombai” in cemento. I cimiteri tedeschi sono luoghi di grande pace, dove anche il senso della morte non è immanente in modo cupo e drammatico, ma anzi si confonde in un respiro di conforto e di serenità per i visitatori.
Da qualche anno i tedeschi stanno, se possibile, andando oltre. Il concetto di simbiosi tra l’essere umano e la natura, anche dopo la morte, si evolve nella ricerca di un’unione ancora più totale. Al pari di una sempre più sentita coscienza ambientalista ed ecologica. Ed ecco, dunque, il diffondersi dei cosiddetti “Naturfriedhöfe” (letteralmente: cimiteri nella natura”), detti anche “Waldfriedhöfe” (cimiteri nel bosco). Uno degli ultimi e sicuramente tra i più belli nella sua purezza e semplicità è sorto in Baviera, nei pressi di Greifenberg, piccolo borgo di circa 2000 abitanti a circa 35 km da Monaco, non lontano dall’Ammersee, un lago molto amato, non solo dai turisti.
L’antica famiglia nobiliare dei baroni von Perfall, proprietari dell’omonimo castello barocco al centro del paese e di vasti appezzamenti di terreni tutto intorno, ha fatto realizzare il “Naturfriedhof” su circa 19 ettari di un bosco ad un paio di chilometri dall’abitato. Un luogo idilliaco: betulle, faggi, ma anche conifere a perdita d’occhio, con un sottobosco variegato lasciato allo stato naturale. E diverse specie di animali in libertà assoluta, tra i quali numerosi caprioli e cerbiatti. La pace ed il silenzio vi regnano sovrani.
In questo bosco è possibile seppellire, sotto un albero preventivamente scelto e – per così dire – “acquistato”, l’urna con le ceneri di una persona cara defunta che abbia espresso in vita tale desiderio. Ma anche chi è tuttora vivo e vegeto può “prenotare” il suo albero sotto il quale, un giorno, potranno essere inumate le proprie ceneri. A seconda dell’età dell’albero prescelto il costo della porzione di terreno sottostante ove viene interrata l’urna varia dai 5000 ai 6000 euro circa per sepolture di coppia o di un’intera famiglia e per la durata di 45 anni. Ma per 25 anni di inumazione si può spendere anche una cifra inferiore: dai 600 ai 1750 euro. Non ci sono né lapidi né croci sulle sepolture: ogni albero è contraddistinto da un “chip” di colore diverso a seconda dell’età e da un numero. Ad identificare il defunto o la defunta che sottostante “riposa” c’è soltanto una piccola targhetta di bronzo con il nome e le date di nascita e morte. Il cimitero nel bosco è aconfessionale. Ma non ateo: una piccola struttura lignea che ricorda una cappella offre la possibilità di celebrare una cerimonia funebre secondo il credo prescelto. O un semplice rito laico.
E dopo l’inumazione, come tradizione in Germania, parenti ed amici possono ritrovarsi in una vicina “Gastätte”, una romantica osteria in perfetto stile rustico bavarese, per consumare il “Leichenschmaus”, vero banchetto funebre, spesso opulento, con specialità locali ed innaffiato da birra o vino a ricordo ed in onore della persona defunta.