DI MARCO DEGL’INNOCENTI
I fari della prima edizione della Corsa dell’82? Quelli della Opel ci scherzano su, presentando l’ultima nata della fortunata serie: “Allora, di notte, era come guidare al lume di candela”. Oggi la sicurezza ed il comfort dei proiettori a matrice LED (Intellilux LED matrix light, con otto elementi LED), per la prima volta sono offerti (sia pure come optional) su una vettura del segmento B e, al buio, si para dinnanzi agli occhi davvero un altro mondo. Lo abbiamo sperimentato nella prova dell’ultima nata della casa di Rüsselsheim. Complice una serie di piccoli ritardi, il test è stato effettuato quando il sole era già calato da un pezzo, per dipiù con una leggera pioggia. Ed in quelle condizioni abbiamo subito apprezzato l’enorme vantaggio di questa tecnologia. Il fascio di luce è chiarissimo eppure allo stesso tempo caldo, molto profondo e ampio, soprattutto sul lato destro della carreggiata e ovviamente non bisogna effettuare alcuna correzione o movimento sulla classica levetta perché la tecnologia fa tutto da sola, adatta il fascio alle reali condizioni di percorso e traffico e, cosa più importante, impedisce l’abbagliamento. Così, al volante della versione con motore turbo diesel 4 cilindri 1.5 litri da 102 Cv Eco 6d e cambio manuale a sei rapporti abbiamo percorso senza alcuna fatica per i nostri occhi ed in totale relax i quasi 100 km tra misto ed autostrada in Croazia, da Spalato a Sebenico. In tempi di (assurda) criminalizzazione del propulsore a gasolio, anche questa esperienza ci ha ulteriormente convinto di tale assurdità. Se non altro ricordando che il consumo medio è risultato intorno ai 4 litri per 100 km e che le emissioni cono state ridotte al minimo (88-85 g/km di CO2) con una notevole impegno tecnologico che garantisce massima efficienza anche alle basse temperature.
Certo, non si può dire che la vettura sia un vero e proprio fulmine di guerra. I cavalli non sono neppure pochi per il motore, ma per farli galoppare davvero, specialmente sulle riprese in salita e dalle curve più strette, un moderato uso del cambio agevola. E agevola ancora più il fatto che lo stesso cambio sia preciso, innesti rapidi e morbidi, nessuna esitazione. Ovviamente nella marcia autostradale la propulsione a gasolio si apprezza ancora di più. Fosse anche un po’ meno rumoroso, il motore , sarebbe anche meglio, ma va detto che il tipico rumore del diesel resta in limiti più che accettabili anche ad andatura sostenuta.
La posizione al volante è molto comoda. Rispetto alla Corsa precedente i sedili sono stati posizionati 3 centimetri più in basso, ciò conferisce una sensazione di assoluta padronanza di guida. La loro forma contiene assai bene tronco e bacino, la lunghezza del piano di seduta è più che buona per offrire assoluto riposo alle cosce. Colleghi specializzati tedeschi hanno trovato i sedili decisamente meno duri di quelli del modello precedente; un po’più “francesi” li hanno giudicati loro, con un pizzico di malcelato sciovinismo, riferendosi al fatto che la Corsa è la gemella teutonica della Peugeot 208. I tedeschi, si sa, amano i sedili “duri”, noi li abbiamo trovati una riuscita via di mezzo.
Naturalmente se chi guida è prossimo al metro e novanta di altezza le cose cambiano. Non per lui, perché può stendere comodamente le gambe sino alla fine della lunga corsa all’indietro del sedile sui binari di sostegno, ma in quel caso dietro alle sue spalle non c’è spazio neppure per un ragazzino. Questa, però, è una situazione che si ritrova in tutte (o quasi) le vetture del segmento B. E non solo. Con occupanti di dimensioni nella media, invece, anche sui sedili posteriori si sta sufficientemente comodi, soprattutto con una buona distanza tra testa e soffitto.
Restando ai sedili, sono offerti si serie con tappezzeria in tessuto color antracite scuro, di bell’effetto visivo e gradevole al tatto, in alcune versioni impreziosita da inserti longitudinali rossi che danno un tono di elegante sportività. Ma come option al ci sono anche sedili in morbida pelle nera, (quelli anteriori comandati elettricamente e riscaldabili, anche
con il rivestimento in tela) perfino con la sibaritica funzione massaggio della schiena per il guidatore. Roba da vero sballo su una macchina del genere.
La plancia è molto bella, elegante, semplice e con un enfatizzato andamento orizzontale, che, almeno per gli occupanti dei posti anteriori, contribuisce ad elevare la sensazione di spazio nell’abitacolo. La plastica è di ottima qualità e lavorata con cura. Grande attenzione all’ergonomia. Gli occhi del guidatore non devono compiere “salti” per abbracciare il quadro strumenti dietro il volante ed il display digitale touch-screen, al centro della plancia, che ospita i comandi della radio, degli altri media quali il telefono cellulare che si collega facilmente con i sistemi Android Auto o Apple Car, praticamente sulla stessa linea. Fatto molto importante soprattutto quando si sceglie come optional il navigatore, le cui immagini peraltro vengono proposte anche nel quadro al centro del cruscotto. Qui campeggia anche l’indicazione della ripetizione dei segnali stradali (limitata a quelli dei limiti di velocità) rilevati istantaneamente da una telecamera. Il sistema funziona bene, me non benissimo. Ogni tanto “legge”, ad esempio, anche segnali che indicano la riduzione di velocità nelle corsie di uscita dell’autostrada e se si prosegue la marcia sulla direttrice principale, per un po’ si “dimentica” di tornare al valore normale.
Se proprio si vogliono trovare altre pecche, veniali, si può rimarcare ancora che la linea dei comandi della climatizzazione, sotto la plancia, è un po’ troppo distante dal braccio destro, pur allungato, del guidatore e che sia il pulsante start/stop di accendimento e spegnimento del motore, sia la levetta a sinistra del volante per il comando degli indicatori di direzioni sono un po’troppo in alto. Ma ci si fa l’abitudine presto. Altro punto non proprio a favore è la visibilità attraverso il lunotto. Nelle manovre in retromarcia occorre un po’di cautela. Con la telecamera posteriore optional il problema non si pone più. Ma aiutano anche i semplici sensori acustici, di serie nelle due versioni più prestazionali.
Resta parlare dell’assetto complessivo e delle altre sensazioni di guida ed un giudizio più completo lo abbiamo potuto dare dopo la prova del modello intermedio a benzina, sul bellissimo percorso di ritorno verso, lungo la meravigliosa costa adriatica della Croazia. Il motore tre cilindri turbo da 1.2 litri e 100 cv, grazie anche alla leggerezza della vettura, con peso inferiore ai 1000 kg, conferisce alla Corsa una brillantezza ed una elasticità notevole. La coppia di 205 Nm è subito erogabile, il cambio manuale si può quasi dimenticare innestato sulle marce più alte perché la ripresa è comunque assicurata (il cambio automatico a otto marce è di serie sul modello top benzina da 130 CV, optional nella versione intermedia). Lo sterzo elettro assistito è preciso, morbido, mai troppo leggero. Le sospensioni assicurano un giusto compromesso tra comfort e rigidezza, la tenuta di strada è sempre impeccabile. Giudizio complessivo più che positivo per una concorrente in più davvero temibile nell’affollatissimo segmento B.