La pittoresca sede del comune di Greifenberg
© M. Degl’Innocenti
DI MARCO DEGL’INNOCENTI
MONACO DI BAVIERA – Raro esempio di austerity da un piccolo paese Baviera ad una quarantina di chilometri da Monaco. Il consiglio comune di Greifenberg, circa 2.500 anime, ha deciso a (strettissima) maggioranza di autosospendersi il peraltro poco munifico regalo che ad ogni Natale ricevevano i suoi 14 membri: una bottiglia di vino, oppure una piccola torta Sacher.
Niente di che, per un comune che da anni brilla nelle classifiche come tra i più virtuosi della Germania, con il suo bilancio sempre in attivo.
Una tradizione molto cara alla sindaca, Patricia Müller. Meno apprezzata, però, da uno dei consiglieri comunali, che poco dopo le feste, ha presentato in assemblea una mozione per abolire i regalini natalizio tra colleghi e di devolvere la somma ad essi destinata ad una nota associazione benefica per l’infanzia, la cui sede centrale è proprio in una cittadina viciniore.
La mozione è stata approvata per un solo voto: consiglio comunale, dunque, spaccato a metà. Ma – come ha riferito il giornale locale Landsberger Tagblatt – citando proprio quanto riportato dalla stessa sindaca, anche questa risicata maggioranza è risultata dalla (strana) circostanza che uno dei consiglieri, per peraltro durante la discussione del provvedimento aveva accoratamente difeso la tradizione del regalino natalizio, al momento del voto non si trovava più in sala.
Sempre secondo quanto riportato dal cronista – questa è la bellezza dei giornali locali, che in Germania non solo sopravvivono, ma sono sempre molto letti – Patricia, sindaca dinamica e assai benvoluta dai compaesani, si sarebbe detta dispiaciuta perché il “bel pensierino” non ci sarebbe più stato, ma anche confortata dal fatto che di qui in avanti avrebbe avuto meno lavoro, per non doversi più scervellare ogni anno su quale regalo trova per i suoi consiglieri.
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Ein seltener Fall von Sparsamkeit aus einem kleinen Dorf in Bayern, etwa 40 Kilometer von München entfernt. Der Gemeinderat von Greifenberg, mit etwa 2.500 Einwohnern, hat sich mit einer äußerst knappen Mehrheit dafür entschieden, das ansonsten bescheidene Geschenk auszusetzen, das seine 14 Mitglieder jedes Weihnachten erhalten: mal eine Flasche Wein oder eine kleine Sachertorte.
Nichts Besonderes für eine Gemeinde, die seit jeher in den Rankings als eine der tugendhaftesten Deutschlands glänzt, mit ihrem stets positiven Haushalt. Eine Weihnachtstradition, die der Bürgermeisterin, Patricia Müller, sehr am Herzen liegt. Weniger geschätzt jedoch von einem der Gemeinderäte, der kurz nach den Feiertagen einen Antrag im Rat gestellt hat, das Weihnachtsgeschenk unter Kollegen abzuschaffen und den Betrag einer bekannten Wohltätigkeitsorganisation für Kinder zu spenden, deren Hauptsitz sich in einer benachbarten Stadt befindet.
Der Antrag wurde ordnungsgemäß zur Abstimmung gestellt und mit nur einer Stimme mehr genehmigt. Der Gemeinderat war also gespalten. Aber – wie die lokale Zeitung Landsberger Tagblatt berichtet – unter Berufung auf die Aussage der Bürgermeisterin selbst resultierte auch diese knappe Mehrheit aus den (seltsamen) Umständen, dass einer der Ratsmitglieder, der während der Diskussion des Beschlusses die Tradition des Weihnachtsgeschenks leidenschaftlich verteidigt hatte, während der Abstimmung nicht mehr im Saal war.
Laut dem Reporter – das ist die Schönheit der lokalen Zeitungen, die in Deutschland nicht nur überleben, sondern auch sehr gelesen werden – soll Patricia, eine dynamische Bürgermeisterin, die von den Dorfbewohnern sehr geschätzt wird, bedauert haben, dass diese “nette Geste” nicht mehr vorhanden sein würde. Gleichzeitig sei sie jedoch darüber getröstet gewesen, dass sie in Zukunft weniger Arbeit haben würde, da sie sich nicht mehr jedes Jahr den Kopf darüber zerbrechen müsse, welches Geschenk sie für ihre Ratsmitglieder finden solle.