(La Bild del 22.08.2024)
DI MARCO DEGL’INNOCENTI
MONACO DI BAVIERA – In Germania molti non credono alla innocenza di Jannik Sinner. Il quotidiano popolare Bild, nell’edizione di oggi fa parlare un noto esperto tedesco di doping, il quale esprime i suoi dubbi al riguardo. La Bild ricostruisce la vicenda, partendo dai controlli antidoping effettuati sull’altoatesino in occasione del torneo di Indian Wells del marzo scorso, ma omette di specificare che in quelle occasioni (due per la precisione) nell’organismo del tennista azzurro venne riscontrata una concentrazione infinitesimale del preparato sotto accusa, il Clostebol. Il giornale riporta poi l’opinione del professor Fritz Sörgel, noto farmacologo che tra l’altro insegna all’università di Duisburg-Essen, il quale accusa senza mezzi termini il sudtirolese: «La storia non è credibile. Lui (Sinner, n.d.r.) dice che il fisioterapista nella medicazione della ferita aveva resti della pomata sul dito. Ma uno non ci mette certo sopra la pomata in grandi quantità. Questa è naturalmente una sciocchezza». Il luminare aggiunge: «Ricostruiamo il caso. Lui (il fisioterapista di Sinner, Naldi, nd.r.) si è tagliato e forse la ferita è di un centimetro e mezzo. Si applicano piccole quantità pomata. Localmente la concentrazione potrebbe essere ancora relativamente alta, ma in brevissimo tempo si distribuirebbe nel corpo così che, in effetti, non ne rimarrebbe nulla. Per questo la storia non regge»
Il professor Sörgel in questi giorni è stato interpellato sul caso da altri media tedeschi ed ha ripetuto la sua opinione, anche i termini più drastici. «Se qualcuno risultasse positivo allo steroide anabolizzante proibito Clostebol, verrebbe normalmente squalificato automaticamente», ha detto il farmacologo al portale online “Sport1”: «Questo puzza di bruciato», ha aggiunto, precisando che, normalmente, dopo un test positivo contestato, si ricorre prima alla Agenzia Nazionale Anti-Doping, poi alla WADA (Agenzia Mondiale Anti-Doping) e infine al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS). Per il professore è incomprensibile che Sinner sia stato assolto da un tribunale in questo contesto. «Non c’è alcun dubbio – ha sottolineato ancora Sörgel – che il Clostebol comporta automaticamente una squalifica da due a quattro anni». E comunque, ha aggiunto, a suo avviso usare una pomata anabolizzante per trattare una ferita «è ridicolo». Per una ferita, secondo il suo parere, altre sostanze come gli antibiotici sono più appropriate.