Trieste: Piazza dell’Unità © Fabrice Gallina
DI MARCO DEGL’INNOCENTI
Sapevate che il Friuli-Venezia Giulia è anche terra di ottimo olio extravergine d’oliva? Probabilmente no e figurarsi quanto la cosa sia nota in Germania. A colmare questa lacuna (e non solo questa…) ci ha pensato la PromoTurismo FVG, che, come dice il nome, è l’ente che si occupa della promozione turistica della regione, in una riuscita manifestazione organizzata a Monaco di Baviera – in quel sempre più apprezzato tempio dell’enogastronomia italiana che è la sede locale di Eataly – dalla Camera di Commercio Italo – Tedesca, diretta da Alessandro Marino.
Erano due anni che, per colpa del Covid, anche il Friuli-Venezia Giulia non organizzava eventi in presenza e la ripartenza non poteva non aver luogo che da una piazza, quella di Monaco, particolarmente vicina, in tutti i sensi, all’Italia ed in primo luogo alle sue regioni del nord.
Nel presentarla, l’accento è stato posto proprio a partire dalla stessa denominazioneufficale per intero , che in tedesco suona “Friaul-Julisch Venetien”, sottolineandone la sua particolare dicotomia geografica, ma soprattutto orografica, etnografica e naturalmente anche storica, andando ben oltre il generico “Friaul”, con il quale i tedeschi indicano solitamente questa parte dell’Italia così mediterranea, ma anche così mitteleuropea.
«Una zona nella quale si incontrano in uno spazio ristretto tre influssi culturale: italiano, germanico e slavo, costruendo un interessante caleidoscopio di tradizioni, lingue e religioni», ha sottolineato Sandra Battigaglia, della PromoTurismo FVG, che con Monika Kellermann ha moderato l’evento.
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Il turismo tedesco è da sempre orientato verso le spiagge del Friuli-Venezia Giulia, segnatamente quelle di Lignano Sabbiadoro e Grado. Ma stavolta l’accento è stato rivolto anche alle città, dalle più grandi come Trieste, Udine, Gorizia, Pordenone a quelle meno note quali Cividale, San Daniele, Gemona, Tarvisio ed altre ancora.
Non solo mare, ma anche montagne – godibili in estate ed in inverno – colline, corsi d’acqua, grotte e possibilità di godere appieno della natura non solo attraverso percorsi escursionistici adatta a tutti, ma anche grazie ad una rete di piste ciclabili probabilmente tra le più estese e ben attrezzate d’Italia. Prima fra tutte la ormai celeberrima Alpe-Adria, che dal confine con l’Austria, a Tarvisio, conduce ininterrotta ed in piena sicurezza fino al mare di Grado. Tra parentesi: in territorio austriaco sulla ciclabile Alpe-Adria si raggiunge Salisburgo!
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Naturalmente è l’enogastronomia, come in ogni altra parte d’Italia, una delle attrazioni principali del turismo. Ed il Friuli-Venezia Giulia si è presentato a Monaco con i suoi prodotti più noti, come il prosciutto di San Daniele ed il formaggio Montasio, o la Gubana, il gustoso, ricco, dolce tra i simboli della regione, ed anche la grappa, resa nota in tutto il mondo dalla capostipite delle distillerie locali, la Nonino, cui si deve la “scoperta” del distillato di monovitigno, che ha fatto di una bevanda originalmente per montanari duri e puri un prodotto unico raffinato ed elegante.
Per non parlare dei vini, soprattutto i suoi bianchi, le cui zone di produzione, contrassegnate in nove DOC tre DOCG e due DOC Interregionali si possono attraversare grazie alla Nuova Strade del Vino e dei Sapori del Ftriuli-Venezia Giulia, che unisce la costa dell’Adriatico alle Alpi.
Non solo vino, ovviamente. Ed anche, dulcis in fundo, quasi nascosta, incastonata tra Trieste ed il confine orientale con la Slovenia, la Val Rosandra ed i suoi oliveti: che – come quelli del frantoio Parovel – producono un extravergine di caratteristiche eccezionali, il Bianchera. Assolutamente da gustare. Come tutto il Friuli-Venezia Giulia.