
(dal quotidiano Augsburger Allgemeine di venerdì 10. gennaio 2025)
MONACO DI BAVIERA L’autorevole quotidiano bavarese “Augsburger Allgemeine“, ha pubblicato un articolo sulla presidente del consiglio italiana, dal titolo “All’improvviso in vetta” di Julius Müller-Meinigen, uno dei più attenti corrispondenti tedeschi dall’Italia, Ne riportiamo la traduzione integrale, a cominciare dal sommario che recita: “Un tempo Meloni era disprezzata, ma ormai la premier di destra italiana è diventata una delle politiche più influenti d’Europa. Questo potrebbe ulteriormente rafforzarsi con Trump“. m.d.i.
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(traduzione dell’articolo sull’ Augsburger Allgemeine del 10 gennaio 2025)
Dopo due anni come presidente del Consiglio, Giorgia Meloni è diventata una figura chiave non solo sulla scena europea, ma anche su quella internazionale. Ciò è dovuto, tra l’altro, alla sua collocazione ben a destra del centro politico, attualmente in voga a livello mondiale, ma non solo. In due anni di governo, Meloni ha instaurato ottime relazioni con Bruxelles e anche con il futuro presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Questo potrebbe giovare all’UE.
Sabato scorso, Meloni ha visitato Donald Trump nella sua residenza in Florida; l’incontro ha riguardato principalmente la liberazione della giornalista italiana Cecilia Sala, detenuta in Iran, che mercoledì è rientrata a Roma. La visita ha rivelato l’accesso diretto dell’italiana a Trump, che potrebbe essere vantaggioso per l’Europa. Infatti, nonostante la sua posizione all’estrema destra dello spettro politico, la 47enne è interessata al benessere dell’UE.
Meloni è costretta a mostrarsi come una convinta europeista, poiché è in gioco la stabilità dell’enorme debito pubblico italiano, che ammonta a circa 2.900 miliardi di euro, pari al 139% del PIL. Inoltre, l’Italia beneficia più di qualsiasi altro paese degli aiuti europei per il COVID-19, essendo il principale destinatario con oltre 190 miliardi di euro. In campagna elettorale, Meloni poteva criticare Bruxelles; come premier, collabora da tempo con le istituzioni europee.
Nella nuova realtà sotto Donald Trump, Meloni e l’accresciuta importanza dell’Italia rappresentano un fattore significativo per l’Europa. L’italiana potrebbe assumere il ruolo di mediatrice transatlantica. Ciò è emerso anche giovedì durante la conferenza stampa di inizio anno della presidente del Consiglio. Interrogata sui dazi che gli Stati Uniti potrebbero imporre all’UE sotto Trump, Meloni ha definito questa opzione “non la soluzione giusta”. Sul tema della fine della guerra in Ucraina, Meloni ha ribadito il suo chiaro sostegno all’Ucraina, senza simpatizzare, come altri esponenti dell’estrema destra, con il presidente russo Vladimir Putin.
Interessante è stata anche l’interpretazione di Meloni del neocolonialismo trumpiano. Il suo interesse per la Groenlandia e Panama non è stato interpretato come una velata dichiarazione di guerra, ma come un messaggio rivolto alla “crescente assertività della Cina” in quelle regioni. Ha parlato di un “modo energico per dire che gli Stati Uniti non resteranno a guardare mentre altri importanti attori globali si muovono in aree di interesse strategico per gli USA”.
Naturalmente, ci si chiede: quanto Meloni si sottometterà alle ambizioni di Trump e del suo alter ego Elon Musk, che Meloni definisce un amico, riuscendo al contempo a ricoprire il suo nuovo ruolo di leadership nell’UE senza inimicarsi i governi del continente? È certo che l’UE si trova in una crisi, non da ultimo perché Germania e Francia sono occupate da crisi istituzionali interne. All’Italia, in quanto terza economia più grande, spetta un ruolo di leadership che Meloni, grazie alla sua forza politica interna, può sfruttare.
La premier, in carica da oltre due anni, si è mostrata negli ultimi mesi come un’agile diplomatica, ad esempio mediando tra Viktor Orbán dell’Ungheria e gli altri governi riguardo agli aiuti all’Ucraina. Anche con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, Meloni ha ottimi rapporti. Ciò è emerso chiaramente in occasione dell’accordo sulla migrazione con la Tunisia, che von der Leyen e Meloni hanno promosso come autoproclamato “Team Europa”.
A livello interno, nonostante attriti nella sua coalizione con Forza Italia e Lega, Meloni gode ancora di grande consenso. Ciò è dovuto in particolare alla riduzione dell’immigrazione ottenuta dal suo governo. Secondo i dati governativi, il numero di migranti arrivati via mare in Italia nel 2024 è diminuito del 60%, passando da 157.651 nel 2023 a 66.617.
La chiave per il futuro ruolo di Meloni in Europa è la politica verso l’Ucraina. Donald Trump ha promesso in campagna elettorale di “porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina entro 24 ore”. Per questo piano, Trump potrebbe persino aver bisogno dei servizi di mediazione di Meloni.
Meloni e Trump si incontreranno di nuovo presto: Meloni ha confermato di aver ricevuto personalmente un invito dal futuro presidente degli Stati Uniti per la sua cerimonia di insediamento il 20 gennaio. Se l’agenda lo permetterà, si recherà a Washington. “Sarei lieta di essere presente.”