© ADAC Versicherung AG
DI MARCO DEGL’INNOCENTI
MONACO DI BAVIERA – È considerato una specie di anticamera di Monaco di Baviera, il Lago di Garda. Probabilmente la meta più frequentata, in termini numerici, dai turisti tedeschi in Italia. Bavaresi in particolare. Da Monaco al casello della autostrada A22 di Affi (con quello di Rovereto Sud una delle due porte principali di accesso al Benaco per chi proviene dal Brennero) in tempi di traffico normale bastano poco più di quattro ore. Nei giorni da bollino rosso o nero, però, l’autostrada si trasforma in incubo. In entrambe le direttrici. Ma non importa, l‘amore per i tedeschi verso il loro “Gardasee” è incrollabile. E continuano a sciamare su e giù lungo Isarco e Adige con le loro vetture con le immancabili bici appese ai supporti in coda, ancorati ai ganci di traino, i loro pulmini, i loro camper, le loro roulotte.
Un amore che certamente tale resterà anche dopo l’ultima brutta disavventura occorsa a migliaia di vacanzieri teutonici – ma non solo, ovviamente – che li ha colpiti anche in uno dei loro beni più preziosi: l’automobile. Tutta colpa della violentissima tempesta che si è abbattuta all’improvviso in una notte di fine luglio sul nord Italia ed in particolare sul Garda. Con una grandinata spaventosa, chicchi grossi come palline da golf. Il risultato, almeno 30 mila automobili danneggiate, anche in modo grave. Diverse migliaia di queste vetture erano proprio di turisti tedeschi in vacanza. Molti di loro, però, hanno avuto la “consolazione”, se si può chiamarla così, di ricevere l’assistenza quasi immediata dei loro angeli protettori, dei “Gelbe Engel”, gli “Angeli Gialli”, come sono chiamati, per il colore dele loro uniformi e dei loro veicoli, gli operatori ed i meccanici del soccorso stradale dell’ADAC, il più importante automobile club tedesco, nonché maggiore d’Europa.
Una task force di questi “angeli” è stata in men che non si dica inviata a Peschiera, in contatto con il presidio stabile del club in Italia. Oltre mille automobili di altrettanti soci, danneggiate e non in grado di rientrare autonomamente in Germania, sono state ricoverate presso centri di deposito. Improvvisati. «I nostri operatori hanno anche portato sul posto materiale di primo soccorso, soprattutto nastro adesivo speciale per poter tenere insieme le parti danneggiate dalla gradine, parabrezza, lunotti e vetri laterali, perché in loco il materiale era ormai praticamente impossibile da reperire», riferisce Thomas Biersack, portavoce di ADAC SE, il ramo assicurativo del club.
Rapidamente, sono stati organizzati pullman per il rientro in patria degli automobilisti le cui vetture non erano in grado di marciare, mentre tutte per tutte le altre è stato predisposto il trasporto in Germania su apposite bisarche. L’operazione durerà alcuni giorni e solo al termine si potranno stabilire i danni complessivi. Ma i “Gelbe Engel”, di proverbiale efficienza su strade ed autostrade tedesche, hanno dato ancora una volta prova di grande affidabilità e disponibilità anche in una missione non proprio “impossible”, ma comunque decisamente fuori dell’ordinario.