DI MARCO DEGL’INNOCENTI
MONACO DI BAVIERA – E’uno degli imprenditori italiani più noti nel mondo, anche la Germania non fa eccezione. A Renzo Rosso, 67 anni, fondatore e proprietario della Diesel, l’azienda che da produttore di jeans esclusivi è diventata la capofila del terzo brand del lusso al mondo, la Süddeutsche Zeitung ha dedicato un’intera pagina di intervista, nella sua edizione del 5-6 agosto. L’autrice, Tanja Rest, firma prestigiosa dell’autorevole quotidiano di Monaco di Baviera, ha ripercorso con le sue domande – alcune decisamente dirette e poco “diplomatiche”- e le altrettanto schiette risposte di Rosso, gli oltre quaranta anni della sua carriera imprenditoriale. Ma non sono mancate quelle riguardanti la politica italiana. E soprattutto uno dei suoi personaggi: Silvio Berlusconi. Le abbiamo estrapolate dalla lunga intervista e tradotte integralmente.
– Quando Silvio Berlusconi è morto, lei ha postato su Instagram una foto con lui e sua moglie (di Rosso, n.d.t.). Il senso del testo era: possiamo prendere esempio dalla sua opera in vita. Sulle prime ho sperato che si trattasse di ironia, ma lei era serio, o no?
«Non ero ironico. L’ho conosciuto molto bene. E’ stato una delle persone più intelligenti che io abbia mai incontrato. Aveva un’ incredibile capacità di comprendere e proprio riguardo argomenti dei quali sulle prima non capiva. Sulla sua politica si possono avere opinioni diverse. Come uomo d’affari posso dire una sola cosa: chapeau».
– Berlusconi voleva dire avidità, corruzione, ha trattato le donne come feccia…
«Io non sono un uomo del genere».
-…ma cosa ha fatto di buono per il suo Paese? I ricchi sono diventati più ricchi, i poveri più poveri, i giovani oggi non hanno prospettive.
«Io rispetto la sua opinione, ma la vedo in modo diverso. Ho avuto contatti con tutti i nostri primi ministri, alcuni sono stati una catastrofe, non sapevano e non potevano niente. Mister Berlusconi almeno capiva qualcosa di affari. All’estero la sua nomea può non essere stata delle migliori, ma il Paese era stabile. Mi capisca: è semplicemente impossibile governare l’Italia. Mi sono stati offerti spesso posti di governo, ho sempre rifiutato. Troppi blocchi di potere contrapposti, troppi compromessi, alla fine non si decide niente. Preferisco tenermene alla larga».